sabato 23 luglio 2011

Tank you Gigi



"... and all of you guys out there, get ready and welcome the new world order". Ce lo ricordiamo tutti il ringranziamento al globalizzatore globale, in arte Gigi Marchionne, da parte del presidente più abbronzato degli States, vero? Si, lo so, manca la lettera H in tank, ma così rende meglio l'idea di quale razza di schiacciaossa e fottidignità altrui è Gigi Marchionne. Come, non si chiama Gigi? Ovviamente lo so, il fatto è che Sergio è il nome di mio padre, quindi l'idea che abbia anche solo questo punto in comune con lui, mi risulta intollerabile. Ciò che mi chiedo è: esiste ancora qualche sciroccato oltre a chi per convenienza/opportunismo o chi perché proprio non se la sente di prendere una posizione magari maturata in seguito ad una riflessione che supera i dieci secondi e che quindi si schiererebbe dalla parte di chi subisce le ripercussioni derivanti dalle scelte di Gigi, che pensa che le idee partorite ed applicate da quella mente definita geniale dai media quasi all'unanimità, nonché benefattore globale di Gigi Marchionne, del suo entourage di gringos e dei suoi mandanti, i quali per ovvi motivi preferiscono rimanere nell'ombra, rappresentino con cristallina evidenza perle di indubbia saggezza applicata ad una realtà sostenibile e svincolate da secondi fini legati ad una o più lobby?



Lo ricordo come fosse ora il Gigi, seduto comodamente nel salotto di faziofabio durante la trasmissione chetempofaràsenonsaràserenosirasserenerà, che snocciolava con convinzione le sopracitate perle e pensate, il suo interlocutore, nonché conduttore, rimase talmente rapito dal suo eloquio magistrale e dalla profondità e ricchezza della sua analisi che non riuscì a formulare neanche una delle tante domande politicamente scorrette che sicuramente si era preparato.



Il top del livello di quello squallido monologo durato circa mezz'ora é stato raggiunto quando Gigi ha tranquillamente ammesso che uno dei motivi per i quali ci teneva a fare in modo che lo stabilimento di Pomigliano non chiudesse sta nel fatto che se così fosse accaduto, si sarebba corso il rischio di lasciare i lavoratori alla mercé della camorra e che quindi gli stessi avrebbero dovuto ringraziarlo per l'opportunità loro concessa e sottostare pertanto a tutti gli aut-aut sotto forma di contratto-capestro imposti da FIAT.



L'altra balla spaziale che hanno tentato in ogni modo di farci metabolizzare é stato spacciare Gigi per il manager globale venuto da lontano per soccorrere e raddrizzare la sgangherata Fiat che non riesce più a produrre utili da tempo immemore.



Punto primo: Gigi non é un manager di industria, vi é stato paracadutato dai piani alti della finanza ed utilizza conseguentemente strumenti strettamente finanziari per far quadrare i conti, i quali notoriamente non fanno prigionieri.



Punto secondo: un personaggio del genere ha potuto avere carta bianca a tutti i livelli solo in conseguenza alla dipartita dell'avvocato Agnelli, il quale ha lasciato non solo un vuoto di potere, ma soprattutto la mancanza di un degno erede sia dal punto di vista carismatico quanto da quello manageriale. Non penserete mica che Johnny "the fox" Elkann, abbia il benché minimo potere decisionale? Voi ne dareste ad uno con un' espressione così intelligente perennemente stampata in volto? Tra l'altro, personalmente gli ho sempre preferito il fratello Lapo, lui quantomeno un alibi ce l'ha per le esternazioni in pubblico.



A seguire un estratto da "Nuova Panda schiavi in mano" editore DeriveApprodi.






- lo stabilimento Giambattista Vico diventa il primo banco di prova del nuovo modello contrattuale incentrato sulle deroghe al contratto nazionale e su relazioni industriali partecipative, basate sulla "complicità" tra sindacato ed impresa, come ebbe a dire, con un' espressione molto azzeccata il ministro del lavoro Sacconi. "Un nuovo sindacato per un nuovo millennio", afferma un'amplissima pubblicistica, che lasci da parte anticaglie novecentesche tipo il conflitto di classe a vantaggio dello sforzo unitario di capitale e lavoro per la competitività internazionale e la produttività;che rinunci ad imporre lacci del Contratto nazionale a vantaggio di accordi decentrati, stabilimento per stabilimento;che sia disponibile a scambiare il lavoro con rinunce su salari, condizioni di lavoro e diritti.



Nell'estate del 2010 Marchionne impone il suo nuovo modello di relazioni industriali con un colpo di mano tutt'altro che partecipativo proprio a Pomigliano, la fabbrica ritenuta la più conflittuale dell'universo FIAT, sfiancata da due anni di cassa integrazione e dalla ricorrente minaccia di chiusura. Il manager non solo impone ai sindacati un contratto prendere o lasciare sotto la minaccia della dismissione del sito produttivo, ma minaccia anche Federmeccanica di uscire dall'associazione per costituire una newco esterna a Confindustria, se essa non dovesse coprire le richietse dell' AD della Fiat introducendo erga omnes la possibilità di derogare il contratto nazionale.



Marchionne indica così la strada da seguire ai capitani d'impresa italiani, sferzati da una crisi che ha ridotto i loro margini di manovra e che mai o quasi viene affrontata con investimenti in innovazione. L'eccezione si fa regola e con essa rischia di sparire il ruolo livellatore del contratto nazionale, in una corsa al ribasso, deroghe su deroghe. Fino a cancellare del tutto l'idea stessa delle relazioni industriali: le newco, esterne a Confindustria, renderebbero inapplicabili non solo i contratti nazionali, ma anche quelli interconfederali sulla rappresentanza sindacale. In questo modo, l'azienda potrà assumere dalla bad company rimasta senza lavoro, con un contratto individuale, solo i dipendenti più forti fisicamente e più docili con l'impresa e potrà impedire alla FIOM ed ai sindacati di base di costituire una propria rappresentanza in azienda. I singoli lavoratori rimarrebbero così del tutto isolati dinanzi allo strapotere dell'impresa.-






A proposito, lo sapevate che Gigi Marchionne casualmente tiene i piedoni santi in più scarpe? No? Allora sapevatelo con effetto immediato al seguente link:















" Welcome to the system, here's the situation it's a bit confusing welcome to the maze. Everybody sees what everybody wants to, everyone avoids every other gaze. I will be your mentor I'll be your advisor, I'll do what I do and you will look away. Forgetting what you see has always been much wiser, but someone in the back is missing what I say...."

sabato 7 maggio 2011

S.O.S. (same old situation/same old shit)



Orsù maschiacci, le elezioni si avvicinano pericolosamente e siamo tutti rinvigoriti dal fatto che presto commetteremo il nostro dovere di buoni cittadini, nonostante la situazione agghiacciante di un Paese sull'orlo del disastro, il cui governo non ha trovato niente di meglio da fare che eleggere 11 nuovi sottosegretari, evvai!



Quindi motivato come sempre vorrei solo ricordarvi che a volte l'apertura mentale e l'innata spinta verso il rischio potrebbero condurre verso una nuova frontiera tuttora ignota e quindi a votare magari personaggi di robusta costituzione e di indubbie qualità nonchè paladini indomiti del territorio, sempre pronti a lottare per i deboli ed i giusti, come quello del link che segue.



Certo di un vostro immediato riscontro elettorale a seguito di un necessaria occhiata al messaggio pubblicitario linkato, vi auguro notte mille.



http://www.youtube.com/watch?v=DxIxpU9rOAo&feature=player_detailpage








"... e Gesù lo vide camminare sulle acque azzurre del suo mare, gli disse -Amico, non so chi tu sia,ma giù le zampe,almeno quest'acqua è mia..."